sabato 22 luglio 2023

La bomba di Salvini sulla Gronda e i possibili sviluppi

"Il problema con la Gronda non sono i soldi, ma il fatto che il progetto ha tanti anni e deve essere aggiornato. Ma stiamo lavorando di continuo per averla al più presto e l'amministratore delegato di Aspi sa bene che è una priorità". Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture, così ieri ad Arenzano, 21.07.2023.

Immagino che molti genovesi, in coda, siano sobbalzati leggendo o ascoltando questa dichiarazione il giorno dopo (qui sul Secolo, anche in formato video, ma facilmente rintracciabile su tutti gli organi di stampa).

Di base Salvini smentisce se stesso. Neanche un anno fa, il 4 dicembre 2022, dichiarava l'apertura dei cantieri entro due settimane e la sconfitta dei professionisti del no. Smentisce anche il suo vice, Edoardo Rixi, che pochi giorni fa aveva preannunciato entro l'estate l'approvazione del progetto della Gronda da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Di fatto però, Salvini ha il "merito" di dire una cosa che molti pensano, inclusi molti favorevoli all'opera come il sottoscritto, ma nessuno aveva finora avuto il coraggio di dire: il progetto va rivisto.

Il progetto definitivo della gronda, in viola scuro i nuovi cavalcavia
(da urbancenter.comune.genova.it)


La Gronda in spiccioli

Su questo sito dedicato sono presenti tutti i dettagli dell'attuale progetto: tracciato, cantieri, tempistiche e molto altro. Si tratta di un progetto di dimensioni colossali: 72km di nuova autostrada, 25 gallerie per una lunghezza pari a 50km, 37 viadotti di cui 16 nuovi e 21 da riadattare.

Lo scopo della Gronda è di alleggerire la pressione del traffico veicolare su Genova, i cui assi autostradali, progettati in tempi in cui i volumi di traffico erano ben altri, non bastano più a sostenere.

La Gronda permetterebbe di suddividere il traffico cittadino da quello pesante e di attraversamento, oggi tutto concentrato sulla A10. Nel progetto è inclusa la liberalizzazione della A10 fra Genova Pra' e Genova Aeroporto, sulla quale potrebbe essere ulteriormente convogliata buona parte del traffico dell'Aurelia. Si tratterebbe indubbiamente di un grande investimento nella nostra città, capace di sostenerne la crescita, non solo nel periodo dei cantieri.

L'attuale tracciato della Gronda di Genova è il frutto di un lungo lavoro di progettazione e anche di confronto, iniziato nel 2009 con il Dibattito Pubblico promosso dall'allora Sindaco Marta Vincenzi. E' ancora attivo il sito del dibattito, su cui si può trovare molta documentazione interessante. All'epoca era stata individuata una soluzione tra le cinque alternative presentate, fra le quali però non erano presenti né la "gronda bassa" né l' "opzione zero".

Rendering dell'attraversamento della Val Cerusa:
due nuovi viadotti per la viabilità principale, uno per gli svincoli (grondadigenova.it)


Un'opera attesa e ferma dagli anni '80

Della Gronda se ne parla da quando sono nato, nel 1984, vale a dire da quando è stato ultimato il raddoppio della A10, da Ventimiglia a Genova Ovest, probabilmente una delle autostrade più complesse al mondo per numero di gallerie, viadotti (Morandi incluso) e attraversamento del tessuto urbano.

Già negli anni '80 ci si è presto resi conto che non sarebbe bastato il raddoppio a gestire l'aumento dei flussi di traffico attraverso Genova. Il primo grosso limite del progetto attuale è che le basi sono le stesse gettate in quegli anni.

Nel frattempo ci sono almeno due grosse novità strutturali:

1) la Gronda doveva essere anche un'alternativa alla dimissione del Morandi, che purtroppo si è tragicamente risolta da sé;

2) la rettifica dell'A7 ovvero il rifacimento completo dell'ultimo tratto della Genova - Serravalle, nel tratto verso Genova, che ripercorre ancora il percorso originario della vecchia camionale degli anni '30. Proprio in questo tratto, che verrebbe completamente stravolto, sono previsti gli innesti della Gronda.

Il secondo macro problema, che Salvini minimizza ma è tutt'altro che secondario, riguarda le risorse economiche.

In origine, in fase di dibattito pubblico (quindi oltre 10 anni fa), il costo stimato era fra i 2,2 ed i 2,5 miliardi di euro. Il costo aggiornato a prima del boom delle materie prime era diventato di 4,2 miliardi di euro. La tendenza, in un periodo di inflazione galoppante e tensioni internazionali, è di un'ulteriore crescita dei costi. Una cifra che oscilla fra i 4 ed i 5 miliardi di euro equivale ad una finanziaria del Governo, per altro da ricavare attraverso i pedaggi (palanche nostre) e quindi difficilmente sostenibile con durate delle concessioni a norma di legge.

Infine, ma non per importanza, rispetto agli anni '80 c'è sicuramente un'altra sensibilità nei confronti dell'ambiente che una nuova progettazione potrebbe recepire. Il Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale che aveva rilasciato il Ministero dell'Ambiente nel 2014 conteneva ben 43 prescrizioni, per buona parte delle quali l'osservazione è tutt'altro che banale. Così come sono altrettanti stringenti quelle contenute nella VIA di Regione Liguria.

La necessità di "digitalizzare" l'opera citata da Rixi oggi sugli organi di stampa mi sembra poca cosa rispetto a quanto sopra. Logica e comprensibile invece l'importanza di coordinare i cantieri che partiranno in questi anni (diga, tunnel subportuale, terzo valico, nodo ferroviario) per evitare la paralisi della città.

Rendering dell'attraversamento della Val Leira, sopra il cimitero,
e di un nuovo svincolo, sotto Villa Duchessa di Galliera (grondadigenova.it)


La "Gronda Bassa", l'uovo di Colombo

Alcuni mesi fa ho partecipato alla presentazione di un progetto alternativo, elaborato dall'ing. Sessarego, che riprende l'ipotesi di Gronda Bassa. Quest'ultima ipotesi, per cui non so spiegare perché non sia stata presa in considerazione già in origine se non per la necessità di abbattere il Ponte Morandi, prevede un percorso affiancato all'autostrada attuale, per cui molto più breve.

Nell'ipotesi di Sessarego, definita non a caso "Gronda di Colombo", l'innesto di levante avverrebbe come prosecuzione del nuovo Ponte S.Giorgio, quello di ponente in prossimità del casello di Genova Pra'. 

Oltre ad essere aggiornato rispetto alla rettifica dell'A7 e del nuovo ponte S.Giorgio, i vantaggi sono enormi: percorso più corto, abbattimento di costi e tempi di cantiere, eliminazione di ulteriori attraversamenti in tre valli già oberate di cavalcavia (Val Polcevera, Val Leira, Val Cerusa), meno rocce amiantifere e smarino da gestire (anche se a qualcuno potrebbe dispiacere..).

Difficilmente potrà essere la soluzione definitiva, ma sicuramente può essere un ottimo spunto per "aggiornare" il progetto. 

Mappa con evidenza della Gronda, che diventerebbe la nuova autostrada di Genova,
e la A10 in blu, percorribile dal traffico leggero senza pedaggio
da Genova Pra' a Genova Aeroporto (grondadigenova.it)


Il bivio della politica

Ormai è evidente che il progetto attuale, per vetustità e costi eccessivi, sia la migliore garanzia affinché la Gronda ritardi il più possibile. Il nodo politico però è altrettanto evidente: dopo anni di studi, decreti e dichiarazioni bipartisan a sostegno di questo progetto, e altrettanti ministri e governi bipartisan che non sono riusciti ad avviarla, l'inversione di marcia da fare è di quelle da doppia striscia continua. 

L'uscita di Salvini ha il merito di aver rotto l'omertà su un "non detto" che dopo anni, anzi decenni, di fermo è sempre più cristallino: la Gronda va ripensata.

Il problema finora è stato che chiunque abbozzasse qualcosa al riguardo, veniva tacciato di essere un professionista del no o di voler ritardare la cantierizzazione dell'opera. Che sia stato lo stesso Salvini a mettere in discussione il progetto, oltre ad essere una nemesi divertente, è la certificazione che la Gronda vada rivista.

Quello da capire è come si intenderà intervenire sul progetto attuale, con che prospettiva di semplificazione dell'opera e contenimento dei costi. Viste le false partenze di questi anni, credo che più ci si allontani dalla versione attuale, più si possano apportare correttivi che la rendano realizzabile e digeribile per il territorio. Il nodo però è sempre politico: sarebbe importante, ed auspicabile, una larga convergenza politica, anche delle forze ad oggi più scettiche sull'opera.

Marta Vincenzi, Sindaco di Genova dal 2007 al 2012,
presenta il progetto della Gronda nel 2010 (corriere.it)


Strada di Crevari e bypass di Voltri

Due considerazioni personali su un paio di ricadute locali, una immediata e una di lungo periodo. 

Tempo fa avevo espresso ottimismo circa la possibilità di concludere finalmente la nuova strada di Crevari. Il tratto mancante era stato finanziato nell'ultimo Piano Triennale dei Lavori Pubblici. Peccato che da inizio anni, il Piano sia già stato rivisto quattro volte e, nella revisione di maggio, i fondi per la strada di Crevari siano stati stralciati.

Motivazione? "E' stata inserita nel progetto della Gronda". Associare il lavoro della strada di Crevari a quelli di un cantiere che è decenni che deve partire è esattamente la sciagura che speravo non si abbattesse sulle speranze crevaresi. Scelta per altro già perpetuata da questa amministrazione comunale nel ciclo precedente, le cui conseguenze sono facili da prevedere, per la strada di Crevari e per tutte le opere locali collegate alla Gronda.

Il bypass di Voltri invece è una vecchia battaglia che merita di essere rispolverata. Si tratterebbe di una galleria di collegamento fra Val Leira e Val Cerusa, originariamente prevista proprio come arteria di cantiere per la realizzazione della Gronda, che resterebbe ad utilizzo della cittadinanza una volta terminati i lavori. Sarebbe l'unico modo per risolvere il problema del traffico di Voltri, obbligatoriamente costipato sull'Aurelia. La proposta, sostenuta da Valter Ferrando, era stata anche approvata a larga maggioranza dal Consiglio Regionale nel 2010.

Per quanto possibile, mi piacerebbe rilanciare questa proposta e pensare contemporaneamente ad una pedonalizzazione dei tratti di Aurelia che non sarebbero più passaggi obbligati. E' un'idea su cui rifletto da parecchio tempo e che mi riprometto di dettagliare prossimamente. Una volta convertita l'A10 al solo traffico cittadino, pensare ad una pedonalizzazione dell'Aurelia dove possibile è un lavoro che andrebbe fatto per ogni delegazione. Almeno, questa è la mia visione, da cittadino, di miglioramento della vivibilità della nostra città in conseguenza alla realizzazione della Gronda.

Scorcio della nuova strada di Crevari (passeggiareinliguria.it)


La Gronda, un interesse di vecchia data

Chiudo il mio post con un'ultima considerazione riguardo quest'opera tanto necessaria quanto controversa. Oltre a condividere i natali con il sottoscritto, almeno a livello di pensiero, coincide anche con l'inizio del mio interesse per la politica locale.

Sono stati due i temi per cui ho iniziato a partecipare ad incontri ed assemblee: la Passeggiata di Voltri, promossa con coraggio dal mitico Roberto Bruzzone, e proprio la Gronda, rispolverata da Marta Vincenzi in prossimità della sua elezione a Sindaco. Erano i primi anni 2000 e per i temi che riguardavano il territorio c'era sempre tanta partecipazione diretta. A volte l'attenzione era un po' "focosa", ma comunque più piacevole e divertente di quanto succeda oggi con i social.

L'interesse per la Gronda era nato attraverso il "Comitato di Crevari", fondato da mio papà, il sottoscritto e soprattutto i nostri dirimpettai Mauro Cervo e Lucio Crovetto. L'approccio non era pregiudizialmente contrario all'opera, ma di tutela preventiva: i nostri condomini avevano subito danni notevoli in seguito alla realizzazione del raddoppio dell'A10, da cui era derivata una causa decennale con Autostrade.

Poiché l'ipotesi originaria di tracciato prevedeva una galleria proprio sotto l'abitato di Crevari, grazie ad un lavoro certosino e martellante del buon Lucio, era stato depositato un dettagliato esposto per danno temuto presso la Procura di Genova, più volte aggiornato, che evidenziava i rischi di quella soluzione. E' stata un'azione che ha dato i suoi frutti, tanto da ottenere una modifica del progetto, ribaltando verso monte la curva che inizialmente, rivolta verso mare, passava proprio sotto il paese.

Da allora non c'è articolo sulla Gronda che sfugga. Sono ormai passati oltre 15 anni e l'attenzione sull'opera è rimasta costante, nella speranza che venga fatta, nel rispetto del territorio che attraversa e dei cittadini che ci vivono.

Estratto della modifica del tracciato in prossimità di Crevari (evidenziato in arancione)
in conseguenza all'esposto: la "pancia" della curva, originariamente prevista verso mare,
è stata ribaltata verso monte (da archivio personale)




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