Oscar è un ragazzo belga di 29 anni che conosco da diverso tempo. L'ultima volta che era stato a Genova era il febbraio 2020, poche settimane prima che le frontiere fossero sigillate. In mezzo c'è stata una pandemia, un pupo in più (io), un anello al dito in più (lui).
Insieme condividiamo la passione per la storia e per la politica internazionale.. con un piccolo distinguo: lui la vive in presa diretta. Mentre io difendevo il posto fisso ad Alessandria schivando i cantieri della A26, lui gironzolava prima in Uzbekistan e poi in Afghanistan solo per citare le sue ultime esperienze.
Al termine della sua avventura nel martoriato paese dei talebani, verso fine aprile, mi informava della sua idea di attraversare tutta l'Alta Via dei Monti Liguri, da Ventimiglia a Sarzana.
Durante le sue precedenti visite ne avevamo già percorso insieme qualche tratto, nelle zone a me più care fra Crevari, Faiallo e Prato Rotondo. A questo va aggiunto il mio martellamento di questi anni, detto e fatto: ad inizio giugno è sbarcato a Ventimiglia.
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Tramonto su mare e monti visto dal bivacco sul Monte Pennello (foto di Oscar J.D.B.)
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470km di mare e monti
Oscar ha iniziato la sua passeggiata il 9 giugno e l'ha conclusa 21 giorni dopo, il 30 giugno, a Ceparana. In mezzo ci sono 470km percorsi a piedi, 22.000m di dislivello attivo e altrettanti di dislivello passivo. In media sono 22km al giorno, con uno zaino sotto i 15kg per portare cibo, tenda, 1,5l di acqua e tutto il resto indispensabile per affrontare i nostri bricchi (volevo andare leggero, cit.). e prendere il volo già prenotato per il 3 di luglio.
Rispetto ai 440km canonici, ha percorso qualche decina di km in più uscendo dal percorso per raggiungere vette e paesi limitrofi all'Alta Via. Oscar ha tenuto a specificarmi di non aver forzato troppo il passo per godersi il paesaggio.
Durante la sua permanenza in Liguria ci siamo incontrati due volte: la prima quando è transitato dalle parti di Voltri, la seconda quattro giorni fa al suo rientro da Sarzana. Ho registrato, con orgoglio, la sua soddisfazione per la bellezza e la particolarità dei posti che ha attraversato: di angoli di mondo ne ha visto parecchi. Avete tante belle cose vicino.
Spesso l'abitudine e la pigrizia non ci fanno rendere conto a fondo di quello che abbiamo dietro casa.
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Oscar sull'Alta Via... dei monti afghani (foto di Oscar J.D.B.) |
L'1% di tragitto che abbiamo percorso insieme
Per la sera che Oscar transitava dal Ponente Genovese, gli ho chiesto se non si offendesse a dormire per una sera con un tetto sopra la testa. La parte più impegnativa è stata convincere Giacomo a cedergli la sua cameretta per una notte, trattativa che ha avuto risvolti molto divertenti. Per siglare l'esito felice dei negoziati, abbiamo cenato insieme con tutta la delegazione di zii, facendo il pieno di pesto, vino bianco e focaccia di Voltri.
Il giorno dopo siamo risaliti insieme in quota, partendo da Gorsexio, attraversando la Canellona, strada napoleonica d'origine romana, fino a Forte Geremia dove poi ci siamo salutati. Per buona parte abbiamo percorso sentieri ripuliti dai ragazzi che li percorrono con le bici, in particolare da Ponente Outdoor: un lavoro assolutamente non banale. Oltre a far rivivere percorsi che i nostri antenati consumavano per muoversi fra le frazioni e commerciare, danno la possibilità di godersi appieno un paesaggio unico. E' il punto di tutto l'Appennino dove mare e monti sono più prossimi. I boschi di castagni, roveri e poi di brughi, rendono il passaggio dai bricchi ai 1000m estremamente piacevole.
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Oscar ed il sottoscritto in prossimità di Forte Geremia (foto personale) |
Nelle due ore scarse che impieghiamo a percorrere i 5km di tragitto, ci godiamo il passaggio dal blu del mare a quello del cielo. Gli scambi con fauna e flora locale a volte sono estremamente piacevoli, altre un po' meno. Oltre le fragole (i mitici merelli) e le prime more, le innumerevoli specie di volatili e di insetti, ci imbattiamo nel sempre più ingombrante abitante dei nostri boschi, il cinghiale, e negli escrementi (facilmente riconoscibili per l'alta quantità di peli) di quello che lo sta affiancando, il lupo.
Ci sarebbero pagine e pagine da scrivere sulla nostra gestione della fauna, dalla reintroduzione del cinghiale, alla diffusione dei caprioli, alla peste suina, ecc. Mi limito a dire che, sebbene la nostra percezione dei boschi sia sempre uguale, credo che in realtà la situazione sia ben diversa rispetto a soli dieci anni fa. Per il momento, facciamo attenzione alle diverse zecche che attentano alla nostra pelle. Anche queste sono presenze costanti di cui Oscar mi riferisce durante tutto il cammino fatto.
Giunti a Forte Geremia, una piccola sorpresa. Oscar, che la sera precedente aveva beneficiato di una lectio magistralis di mio fratello sui forti di Genova, uno dei quali avevano visitato insieme in notturna in una delle sue puntate precedenti, tira fuori una mappa molto dettagliata per dare un'occhiata ai passaggi successivi. La mappa è grossa come un lenzuolo e gli chiedo dove accidenti sia riuscito a trovarla. Noto che è del 1984, ci sono diversi siti evidenziati e mi racconta che già suo nonno era passato da quelle parti. Diavolo di un belga!
Non mi resta che salutarlo e augurargli di godersi appieno il ripercorrere delle orme di suo nonno.
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In Afghanistan non ci sono biciclette, si va a cavallo! (foto di Oscar J.D.B.) |
Liguria selvaggia
Discutendo al termine del suo giro, Oscar è rimasto colpito da quanto sia selvaggia la Liguria. A volte mi pareva di essere in Vietnam, fra colline verdi dove regnano le bestie, le zanzare... e faceva molto caldo. In Europa del Nord stanno facendo esperimenti col "rewilding" (Oostvaardesplassen in Paesi Bassi, Knepp in Inghilterra, puoi trovarli sulla rete). Un sacco di gente ci va per osservare la fauna con i binocoli ed ammirare la flora. In Liguria il "rewilding" si sviluppa da sé.
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Escrementi di lupo, facilmente riconoscibili per l'alta qualità di peli (foto di Oscar J.D.B.) |
Durante il tragitto si è imbattuto in case, paesini molto isolati, anche se in linea diretta sono abbastanza vicini alle città del lungomare. Uno del CAI che ho incontrato al Rifugio du Pratomollo mi diceva che da Genova si raggiungono Aosta o Milano più velocemente dei paesi dell'entroterra ligure.
Sempre quello del CAI mi ha detto che dieci anni prima non era così selvaggio. I sentieri erano un po' più mantenuti. Quindi l'entroterra ligure si sta spopolando. Quelli che ci vivono ancora sono piuttosto anziani...e non vanno a correre per i sentieri.
L'abbandono del nostro entroterra è uno dei miei crucci. Ne ho scritto pochi giorni fa nell'articolo sulla ricerca di titanio nel Beigua poiché, alla retorica dell'oro verde, spesso si oppone una giungla di burocrazia che rende veramente complicato il presidio del territorio. Non conforta che il problema sia percepito anche da occhi esterni. Tuttavia, l'Alta Via, con i dovuti investimenti, potrebbe essere uno degli strumenti per rilanciarlo.
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In viaggio nei boschi fra Gorsexio e Canellona, sui sentieri ripuliti dai ragazzi di Ponente Outdoor (foto personale) |
L'Alta Via e l'altra faccia della tipica accoglienza ligure
Conversando con Oscar, ho raccolto le sue osservazioni su cosa potrebbe andare meglio sull'Alta Via. Sono cose che sappiamo da sempre, ma spesso accettiamo con inerzia. Dai rifugi chiusi, con punti acqua non accessibili, a diversi tratti non segnalati o senza sentieri, in particolare prima del Beigua arrivando da Ponente e nella zona della Fontanabuona, dove in un tratto ha pure pensato di lasciar perdere.
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In questo comune, l'Alta Via non esiste. I sentiero praticamente non ci sono. Molto difficile andare avanti (foto di Oscar J.D.B.) Mea culpa, ho dimenticato di dire ad Oscar di quanto in Liguria siamo gelosi dei nostri funghi... ma un compromesso fra consorzi e AV meriterebbe di essere trovato. FQ
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Detto da chi ha attraversato valli dove manco i talebani mettono piede, qualche riflessione la meriterebbe. Per altro anche mio fratello, che non è stato in Afghanistan ma qualche giretto per il mondo l'ha fatto, dopo aver fatto mezza Alta Via aveva abbandonato proprio nella stessa zona.
Infine poche le persone incontrate sul tragitto. L'accessibilità si ripercuote sulla frequentazione dell'Alta Via ed è un peccato: è un gioiello della nostra regione. Non credo debba affollarsi come Via XX Settembre in centro a Genova, ma potrebbe essere un volano per il nostro entroterra molto più di quanto avviene oggi dove solo alcuni tratti dell'Alta Via sono vissuti e valorizzati.
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Marco, Oscar, Valentina, Andrea, Silvia ed il sottoscritto al termine degli impegni enogastronomici di rito. Abbiamo conosciuto Oscar in occasione dell'Erasmus di Valentina in Belgio nel 2015 (foto personale) |
Il traguardo ed i saluti
Dopo il suo arrivo a Ceparana, bagnato da un solenne acquazzone, gli ho consigliato di visitare Sarzana, le sue mitiche fortezze e di gustare l'altrettanto mitica spongata della pasticceria Gemmi. Dopo un intermezzo a Fosdinovo per la festa medievale, con Oscar ci siamo accordati per una nuova cena voltrese a colpi di orate grigliate, per un ultimo saluto e soprattutto per un racconto di questa sua avventura.
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Finito! L'arrivo a Ceparana (foto di Oscar J.D.B.) |
Come sempre è stata divertente (per noi) la sua opera da babysitter con Giacomo e Marianna, elettrizzati dalla presenza di questo ragazzo giramondo, ma non abbastanza forgiato per sopravvivere a cotante belve. Ricordiamo sempre sorridendo l'ultima volta che Oscar era stato a casa nostra, era stato preso in ostaggio da Marianna per giocare e dopo poco se ne era uscito con un "non sono ancora pronto per tutto questo". Il ragazzo ha fatto progressi, ma ha ancora bisogno di fare ulteriore esperienza in qualche luogo esotico, per altro imminente, per affinare un po' la tecnica.
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Iniziamo dalle basi, con un soggetto non troppo pericoloso: cambio abiti di Giacomo (foto personale) |
Il tempo dei saluti è sempre quello più emozionante. Ogni volta c'è il piacere di aver condiviso un pezzo del proprio piccolo mondo con chi ne ha già visto parecchio... e questa volta Oscar ha sbulaccato perché oltre a vicoli e centro storico di Genova, ha visto un bel pezzo di Liguria più grosso di quello che ho visto io in quaranta anni che ci abito. Prima o poi devo rimediare!
C'è un'ultima cosa per cui invece ci sono pochi rimedi. Oscar parla diverse lingue fluentemente, l'italiano è fra queste ma con una peculiarità. Genova è stata una delle sue mete più frequenti e io credo di essere uno degli italiani con cui lo parla più spesso. Il risultato è un accento con un marchio facilmente riconoscibile. Belin!
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Aumentiamo il livello di difficoltà, con soggetto subdolo ed irascibile: partita ad UNO con Marianna.. Fabio, come si dice "tricher" in italiano? (foto personale) |
Fotostoria da Ventimiglia a Ceparana
Qui sotto tutte le foto che mi ha inviato Oscar della sua attraversata, gentilmente messe a disposizione. Sono in ordine cronologico, dalla sua partenza di Ventimiglia fino al suo arrivo a Sarzana, tranne le ultime sei.
In corsivo ho lasciato i suoi commenti, da leggere con pronuncia vagamente sassone ed accento genovese. In stampatello qualche mio commento. Buona visione!
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Sentiero degli Alpini (foto di Oscar J.D.B.) |
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A sinistra della cima, Italia, a destra la Francia (foto di Oscar J.D.B.) |
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Sempre sul sentiero degli Alpini (foto di Oscar J.D.B.) |
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Rifugio Allavena (foto di Oscar J.D.B.)
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Siesta prima di salire sul Saccarello (foto di Oscar J.D.B.) |
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A fondo valle i paesini tipici di Realdo e Verdeggia (foto di Oscar J.D.B.) |
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Vista sul Rifugio La Terza (foto di Oscar J.D.B.) |
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Mai visto pale eoliche così enormi. Uno di Savona con cui ho chiacchierato le chiamava "eco-mostri". Sono piuttosto d'accordo (foto di Oscar J.D.B.) ...pure io, FQ |
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Bivacco sotto la pioggia alle Bocchine delle Meraviglie sopra Garessio (foto di Oscar J.D.B.) |
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Vista su Garessio (foto di Oscar J.D.B.) |
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Vista sulla Riserva Naturale Regionale dell'Adelasia dalla Cascina Miera e, sulla destra, la mia tenda (foto di Oscar J.D.B.) |
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Terrazza della Cascina Miera. Ottimo posto. Brava gente (anche se Savonesi). (foto di Oscar J.D.B.) In occasione delle sue visite gli ho spesso raccontato degli ottimi rapporti fra genovesi e savonesi.. FQ |
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Vista dalla torre d'osservazione della Riserva. In Provincia di Savona hanno soldi per costruire torre così (25.000€, mi hanno detto), ma niente per mantenere i sentieri (foto di Oscar J.D.B.) |
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Prima vista di Genova dal monte davanti al Rifugio di Prato Rotondo (foto di Oscar J.D.B.) |
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Dallo stesso posto si vedeva anche Savona! (foto di Oscar J.D.B.) |
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Una meraviglia del Beigua: un Lys Martagon (foto di Oscar J.D.B.) |
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Sul Monte Reixa. Preghiamo che la discesa nella nebbia vada bene! (foto di Oscar J.D.B.) |
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Scendendo verso Crevari, dopo il Passo della Gava (foto di Oscar J.D.B.) |
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Scendendo ancora...la discesa mi è piaciuta, col Mare sempre in fondo (foto di Oscar J.D.B.) |
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(foto di Oscar J.D.B.) Il campanile della chiesa di S.Eugenio in Crevari... casa! FQ |
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Vista dal bivacco sul Monte Penello, vicino alla Punta Martin (foto di Oscar J.D.B.) |
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Fuori Creto. L'ho aiutato al decollo! (foto di Oscar J.D.B.) |
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Roba strana, vista accanto a un sentiero (foto di Oscar J.D.B.) |
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Feeling strong (foto di Oscar J.D.B.) |
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Sulle cime, fra Creto e il Passo della Scoffera (foto di Oscar J.D.B.) |
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Un amico (foto di Oscar J.D.B.) Un amico molto coraggioso per stare vicino a quei calzini! FQ |
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Vista dal rifugio (chiuso..) di Barbagelata (foto di Oscar J.D.B.) |
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Se guardi bene, vedi che sulla pietra c'è un vecchio segno dell'Alta Via (2 palloncini blu).. .e quello più recente (in rosso). Nascosto dall'erba, perché sennò sarebbe stato troppo facile (foto di Oscar J.D.B.) |
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Vista dal Ramaceto (foto di Oscar J.D.B.) |
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Siesta sul Monte Aiona (foto di Oscar J.D.B.) |
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Rifugio Passo del Bocco e dintorni (foto di Oscar J.D.B.) |
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(foto di Oscar J.D.B.) |
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(foto di Oscar J.D.B.) |
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Val di Vara. Quindi Varese Ligure laggiù, una ventina di pale eoliche alle spalle (foto di Oscar J.D.B.) |
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(foto di Oscar J.D.B.) |
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Fichi enormi, scendendo su Ceparana (foto di Oscar J.D.B.)
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Alcune, prese da gente che ho incontrato sul cammino. Qui sono accanto a una "anthill" (formicaio) enorme. Passo del Rastrello (foto di Oscar J.D.B.) |
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(foto di Oscar J.D.B.) Alta Via formato Ardenne per sentirsi a casa, FQ |
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Documenti interessanti, di uno più preparato di me che faceva l'Alta Via anche lui. Potrebbe essere interessante (foto di Oscar J.D.B.) |
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(foto di Oscar J.D.B.) |
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Segnali AV, accanto alla segnaletica della F.I.E. (giallo) che nessuno capisce veramente (foto di Oscar J.D.B.) |
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Vicino al Passo del Faiallo, una mattina (foto di Oscar J.D.B.) |
A presto Oscar!
Stupendo ! Grazie Fabio per il vivo raconto & grazie figlio mio per le bellissime foto ! Caillou Blanc
RispondiEliminaGrazie mille Anne, è stato un piacere!
EliminaGrazie Fabio!! Un racconto appassionato e meraviglioso dell'Altavia e del tuo amico Oscar che è semplicemente un grande!!
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